ALAN TURING E LA MELA AVVELENATA

“…pièce recitata pregevolmente…”

Livia Bidoli – Gothic Network

“…un testo intelligente e duro…

…un intenso Gianni De Feo…

…uno spettacolo da vedere…”

Benedetta Parroni – Iniziativa

“…un bravissimo Gianni De Feo…”

Ermanno Felli – KLP

“Gianni De Feo ne fa una fragile, innocente espressione interiore con l’aiuto di una regia accortamente cupa ed oppressiva”.

Chiara Merlo – Italia Sera

“…l’attore recita con ammirevole concentrazione nel ruolo di Turing e della madre…”

Osvaldo Guerrieri – La Stampa (Torino)

“…el excelente actor italiano Gianni De Feo, que enterpreta a Alan Turing, también encarna a la madre de éste…Le basta girar la cabeza hacia la derecha o hacia la izquierda, cambiar el tono y el ritmo de su elocución y deja de ser Turing para convertirse en la madre de éste…”

Hugo Beccacece – La Nacion (Buenos Aires)

GRIDO D’AMORE – EDITH PIAF

“Grido d’amore…non semplicemente un concerto, ma un vero spettacolo teatrale, che emoziona e conquista. Assolutamente da non perdere.”

Aurora Acciari – Civitavecchia Oggi

“L’ottimo Gianni De Feo con Grido d’amore al Teatro Belli di Roma. Canta Padam padam, l’accordéoniste, Milord, le roi a fait battre tambour e al tempo stesso racconta Edith, racconta Parigi, un modo di esistere, l’estrema consapevolezza che la vita è tragica e leggera come il fumo di una Gauloise soffiata nella nebbia di una stazione ferroviaria francese.”

Marcantonio Lucidi – Left

“Non è il racconto di una vita, ma un omaggio a una donna che ha saputo trasfigurarla…lo spettacolo che Gianni De Feo incarna e dirige.”

D. M. – Il Tempo

“… Ci sono solamente un paio di ali sul palcoscenico per Grido d’amore, interessante per nulla scontato testo di Ennio Speranza, che intervalla frammenti della vita di Edith Giovanna Gassion, detta “il passerotto”, con canzoni più o meno celebri interpretate dal potente Gianni De Feo, anche regista della pièce… Un’ora abbondante di teatro-canzone, senza sbavature né eccessi… pioggia di applausi.”

Paola Polidori – Il Messaggero

“… in scena, vestito con gli abiti di un dandy d’inizio secolo finito tra i clochard del lungosenna che pian piano quegli abiti se li toglie di dosso, come a denudarsi l’anima, c’è un attore-cantante straordinario che sembra uscito da una vecchia pellicola francese, un “beau garçon” dal fascino ambiguo che trasforma l’aneddotica e il repertorio di motivi più o meno celebri in puro batticuore, mito rivissuto. Una serata da non perdere.”

Nico Garrone – La Repubblica

“De Feo gioca e insieme idolatra la Piaf… Una dedica d’artista a tutti gli artisti.”

Rita Sala – Il Messaggero

“L’interprete ha saputo raccontare e cantare Edith Piaf in modo così magistrale da provocare dieci minuti di applausi alla fine dello spettacolo.”

Vincenzo La Porta – Il Saviglianese

“Gianni De Feo riesce con bravura eccezionale a ripercorrere la vita artistica della Piaf, ma non si limita a interpretare le sue canzoni …”

Claudio Elli, Teatro Libero di Milano

“… l’attore (tra i migliori che sappiamo unire capacità recitative a quelle canore) …”

Annalisa Venditti – Italia Sera

BALLATA NOTTURNA PER OSCAR WILDE

“In un’ora di rappresentazione, il talentuoso regista e interprete Gianni De Feo, riesce a tenere viva l’attenzione del pubblico in sala attraverso la recitazione di testi, poesie e canzoni che ripercorrono l’intensa vita di Oscar Wilde. Ad introdurci nell’affascinante e seducente mondo di questa particolare figura umana e letteraria, c’è la voce di Pamela Villoresi nelle vesti di Sarah Bernhardt… ma è De Feo a fare da protagonista indiscusso, con cambi di costumi che accompagnano i vari momenti della scena…”

“Spettacolo paragonabile ad un fuoco pirotecnico per la vivacità e la capacità di impressionare lo spettatore con le molteplici trovate della regia. Si intrecciano infatti momenti canori con momenti recitativi in cui un abilissimo Gianni De Feo si muove con gran disinvoltura. Brillante interprete dotato di notevoli capacità canore, padroneggia l’uso delle lingue in cui recita e canta. L’accompagnamento musicale dal vivo dà alle scene, una nota suggestiva e suadente che cattura il pubblico in quell’ atmosfera esotica che ben si addice allo scrittore irlandese”.

Mena Zarrelli – abitarearoma.net 

IL GENIO DI WILDE RIVIVE NELL’INCANTO DI DE FEO

“Atmosfere orientaleggianti e decadenti per la messinscena che Gianni De Feo, su testi di Valeria Moretti, dedica all’intramontabile mito fin de siècle Oscar Wilde…Una vera e propria perlustrazione, dai toni lirici e seducenti, nel mondo, nella produzione e nel tempo del grandissimo genio irlandese”.

Claudio Finelli – Corriere Spettacolo 

“Lo spettacolo seduce con le parole, con la voce, con i costumi e con l’ambiente che richiama un’antica e ricca Babilonia, ma ci appare anche un virtuosismo di De Feo. Ottime le sue doti canore e la sua presenza scenica”.

Paola Musollino – Gufetto – l’altro magazine 

ATMOSFERE SOSPESE TRA PRESENTE E PASSATO

“Gianni De Feo, interprete e regista di una performance intensa che alterna al testo alcune canzoni.

Un grande interprete rende omaggio al genio artistico di Oscar Wilde… L’attore Gianni De Feo, già moto apprezzato dal pubblico e dalla critica per aver trasmesso intense emozioni con i suoi spettacoli su Edith Piaf e su Alan Turing.

Claudio Ruggiero – Latina Oggi

“Una sintesi strabiliante quella di De Feo che – accompagnato dalla voce suadente di Pamela Villoresi – ripercorre la vita e le opere del grande esteta irlandese attraverso un percorso decadente e poetico che ci condurrà dai Boulevards di Parigi alla solenne quiete del Père-Lachaise…. Un arista Gianni De Feo decisamente poliedrico, in grado in pochissimo tempo di ubriacarci di sensazioni e repertori del tutto differenti tra loro, passando rapidamente dal ruolo dell’amato a quello dell’amante.

Marianna Zito – Modulazioni Temporali

LA BAMBOLA SPEZZATA

“La madre è magistralmente interpretata da Gianni De Feo, che si presenta al pubblico con il viso dipinto di bianco ed una lunga casacca color verde militare, simbolo dello smisurato attaccamento della protagonista al suo passato”.

Elisa d’Adamo. Torino, Teatro Gobetti

“Gianni De Feo ha messo in scena per se stesso (è lui la madre, una figura sensazionale, rapace, senza sesso) e per Manuela Massarenti, figlia dolente, “La bambola spezzata”, che ha preso applausi e suscitato tensioni a Roma e a Latina… De Feo non è nuovo a performance di questo tipo, sua una recente, straordinaria Edith Piaf andata in scena anche a Torino”.

La Stampa (S.N). Torino

CANZONI IN FORMA DI NUVOLE

“Non si troverà in questo spettacolo un’imitazione di Sergio Endrigo, del suo modo di cantare, perché Gianni De Feo non è un imitatore ma un interprete. De Feo è un artista che sa cantare e recitare…”

Marcantonio Lucidi (marcantoniolucidi.it). Roma, Teatro Lo Spazio

“Le storie del cantautore istriano vengono rivissute attraverso il fil rouge della teatralizzazione della canzone, che consegna al pubblico un’emozione vera, semplice. Gianni De Feo riesce, dunque, con grande attenzione e cura, a farsi interprete delle parole e dei significati profondi della musica di Endrigo, grazie ad una voce plasmabile, potente ed esile al contempo… La capacità di cambiare rapidamente registro, timbro vocale e anche atmosfera è un’attitudine artistica di una personalità camaleontica, come quella di De Feo, che con grande espressività e una mimica straordinaria ci porta, alla fine, nella Parigi di Jacques Brel. Il viaggio musicale diventa più intenso e la sua voce più graffiante”.

Serena Antinucci. Roma, Teatro Lo Spazio

LA VELA NERA DI TESEO

“Nelle mani del regista e interprete Gianni De Feo, La vela nera di Teseo di Valeria Moretti si trasforma in una cerimonia rituale dove il mito viene anche danzato e cantato. Il testo diviene partitura musicale dove ogni nota si accorda con il gesto, e ogni gesto con la parola… L’aria di Monteverdi Lasciatemi morire viene seguita da canzoni cantate dal vivo come Every time we say goodbye di Cole Porter o Illusions di Marlene Dietrich. La insolita commistione non crea dissonanze grazie alla singolare capacità di De Feo di amalgamare i generi in insiemi organici”.

Fogli e Parole d’Arte, rivista d’arte on line diretta da Andrea Bonavoglia

Susanna Battisti. Roma, Teatro dell’Orologio

“Gianni De Feo dirige e recita con passione il monologo “La vela nera di Teseo” scritto da Valeria Moretti. De Feo racconta con rabbia poetica la vicenda, è lo specchio del proprio personaggio, ci mette anima e corpo, interpreta e vive la storia”.

Francesco Morra- Il Roma. 

“E’ un susseguirsi di scene ad alto tasso adrenalinico e non, piccole scene musicali intervallano forti e decisi monologhi del nuovo Teseo…Uno spettacolo travolgente, una capacità quella di Gianni De Feo di ammaliare e ipnotizzare lo spettatore rendendolo parte della scena.

Aiella Manzolillo – Eroica Fenice. 

“…la musica e i suoni s’impossessano dell’aria mentre la voce si articola nello spazio, facendosi guida completa del viaggio: nel mito, nello spettacolo. Bravo Gianni De Feo, interessante dunque la rilettura di Valeria Moretti”.

Simona Perrella – Il Pickwick

“De Feo è il creatore di questo essere, alchimista di una recitazione multipla, vicina ma non sterile copia di certi virtuosismi di Carmelo Bene”.

Elena Cirioni – Paper Street.

ALLA FACCIA DELLA CUCINA FRANCESE

“De Feo racconta il “cinismo della cucina francese”…La scelta di un interprete maschile dettata dalla volontà di rappresentare i personaggi con un certo distacco, può essere discutibile, ma Gianni De Feo li interpreta con una verità umana e insieme con un’ironia sorprendenti.”

Il Giornale 17 gennaio 2006 – Giovanni Antonucci

“Quell’uomo, che mogliettina e che puttana…De Feo si veste e si spoglia giocando con maestria la carta del sarcasmo a cui queste due femmine sono costrette per non soccombere…”

Il Romanista 14 gennaio 2006 – Paola Conte

“Gianni De Feo da solo ricopre i ruoli di due donne, diverse, distanti…Curioso e interessante è ascoltare patemi, turbamenti, stanchezze e aspirazioni della coscienza femminile più che raccontati, interiorizzati da un uomo che per farlo, si trasforma in una specie di maschera.”

La Repubblica – Roma 12 gennaio 2006 – Alessandra Rota

“…due facce della stessa medaglia, che con felice intuizione registica Antonio Salines affida ad un unico interprete, per di più maschio : Gianni De Feo “en travesti” eccessivo ed istrionico.”
La Repubblica – Milano 12 aprile 2005 – Simona Spaventa

“Abile nella ritmica quanto ricco nella presenza scenica, De Feo domina il palco, calzando con precisione da metronomo i panni dei due stereotipi femminili e con pulita nitidezza ne delinea i confini.”
Teatro Libero – Milano – Elena Battaglia

DE VANITATE

“…spettacolo visionario, a tratti dissociato…reso comunque fascinoso da un De Feo abilissimo a ricomporre un ritratto androgino della vanità.”

L’Unità 21 aprile 2000 – R.B.

“Gianni De Feo modula con gran talento, gran fiato e grande generosità, il canto del cigno di un gran libertino…”

Diario 19 aprile 2000 – Attilio Scalpellini

“De Vanitate è una pièce colta dove a tratti il racconto scenico si perde tra il verbo aulico del suo protagonista, il bravissimo Gianni de Feo, che nelle vesti dell’abate di Luigi XIV riesce a convincere una platea soggiogata dal suo estro attoriale.”

Il Giornale d’Italia 17 aprile 2000 – Paola Aspri

“La contaminazione dei generi necessita di un artista versatile…lo ha fatto con grande classe Gianni De Feo, non nuovo alle esperienze di teatro musicale, sempre accolte da vivo interesse.”

Rinascita 11 aprile 2000 – Karen Aquino

“Ottima prova di Gianni De Feo nel camaleontico dipanarsi delle avventure dell’abbé de Choisy. Interpretazione a tutto tondo, sfumata, incisiva, con i suoi momenti di abbandono e di esaltazione…”

Il Tempo 6 aprile 2000 – Carmela Piccione

“Gianni De Feo regge la scena da solo con notevole disinvoltura, incarnando l’ambiguo : femme fatale e Don Giovanni al tempo stesso, baritono e controtenore, cabarettista e madrigalista, eroe di un fregolismo sottolineato dai bei costumi di Giusi Giustino.”

Il Mattino –Napoli 28 marzo 2000 – Stefano Valanzuolo